giovedì 20 ottobre 2011

A Milano...

A Milano se vai di fretta non ci sono persone/oggetti contundenti che ti intralciano il cammino. Milano è frenetica, è attiva, è VIVA. Perfino le vecchiette conservano una certa agilità.
Può essere un difetto, è vero,tutta questa frenesia.
Ma anche un grandissimo pregio: non ti annoi, non ti “abbiocchi”, non ti innervosisci a fare lo slalom fra mille ostacoli. Se vuoi arrivare da qualche parte non devi contare per forza un’ora di spostamento.



A Milano le persone non attaccano facilmente bottone con gli altri passanti, come succede sempre invece alle fermate dell’autobus a Roma. Anche questo può essere un difetto, ma anche un pregio se vuoi ascoltare la tua canzone preferita con l’mp3 senza rotture di balle. Più che altro, la definirei una caratteristica, che soggettivamente può piacere o non piacere.


A Milano i corsi all’università sono seguiti e partecipativi, gli studenti interagiscono, i professori rispondono e sono aperti ad ogni esigenza. 
Non puoi seguire? C’è il materiale online, aggiornato poche ore dopo la lezione. 
Vuoi chiedere spiegazioni? Te le danno senza problemi. 
Il rapporto professore-studente è più “paritario”: lui non sta in cattedra altezzosamente ad elargire conoscenza in modo distaccato, ma si premura che i suoi studenti capiscano, vuole sapere le loro opinioni. 

La forma mentis di chi esce da questo Politecnico gode di una maggiore autostima: un laureato qui non pensa “eh, il mio progetto è una merda, ho sculato il voto”. Un laureato qui ha già avuto modo di affermare la sua personalità, le sue scelte progettuali, le sue opinioni.


A Milano, in segreteria ti risolvono i problemi.


A Milano fa freddo, ma sono anche attrezzati per poterci convivere.


A Milano c’è il sole molto più spesso di quanto noi romani possiamo pensare. A Milano non c’è quasi mai la nebbia. Semmai c’è un cielo grigio/bianco, che –devo ammettere- non è proprio il massimo della vitalità. Ma non ci sono i temporali tropicali di Roma, semmai una blanda pioggerellina (che sì, dura per giorni interi, ma almeno non manda in tilt la città).


A Milano ci sono grandi viali alberati, quelli che in urbanistica vengono definiti Boulevard. Certo, non ci sarà Villa Ada, Villa Borghese, il laghetto dell’Eur…ma non è tutto così grigio come pensiamo.


A Milano moltissime persone girano in bici.


A Milano tutto sommato si sta bene.

E’ vero:
a Milano non c’è Trastevere con i suoi vicoli e con i suoi personaggi,  a Milano non si respira la Storia millenaria,
a Milano non ci sono i colori e il calore della Capitale,
a Milano non c’è la “shallanza”.

Meglio così: se a Milano ci fossero anche tutte queste altre cose sarebbe una città perfetta… ma tutto sommato non sarebbe Milano. Che invece inizia a piacermi così com'è.

Ed è così bello sapere che, a 500km da qui, c’è un altro posto – anche questo ben lungi dall’essere perfetto, ma così profondamente legato al mio cuore, nonostante i suoi difetti – che mi aspetta sempre a braccia aperte. 
Mi manchi, Roma!

2 commenti:

  1. Quante cose hai già capito di Milano in due settimane :) ... però da come la descrivi non sembra così malvagia per viverci... la pensavo peggio!

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  2. Ma no, infatti non è malaccio! Giusto questo freddo malefico...

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