martedì 2 aprile 2013

Il PPP (Periodo Più Pheego)

I primi mesi sono stati difficili.
I mesi successivi, più accettabili.
POI E' ARRIVATA L'ESTATE.
L'Estate a Milano è qualcosa di atroce, qualcosa che ti fa pentire di ogni singola misera parolina di lamentela tu abbia pronunciato contro il freddo invernale. E siccome vengo sempre accusata di fare "tragedie", appena possibile pubblicherò qualche foto degli effetti del caldo sull'asfalto. E lo metto come citazione perchè non voglio parlare di questo adesso, doveva essere un post positivo, cazzo!
Ma torniamo a noi. Dopo la "bella" stagione (bella dal momento in cui sono partita per le vacanze) c'è stato un altro autunno gelido ed un altro inferno inverno di ghiaccio. Come si suol dire: Winter has come (and remained, and ha pure rotto abbastanza le balle).
Ed ora eccomi qui, a festeggiare i miei 18 mesi di vita milanese. Mai l'avrei detto: sono sopravvissuta finora e soprattutto ho imparato ad apprezzare questo strano posto (anche se non credo proprio che continuerò a vivere qui, finita l'università). Quantomeno visto che ce devo sta', meglio starci bene. E quando finalmente l'inverno finisce, tutto diventa più facile: si avvicina inesorabilmente il PPP (Periodo PPheeego) per essere a Milano.

Perchè sì, c'è un periodo PIU' figo degli altri.
E non solo perchè gli altri non sono per niente fighi (ooops!)
Tra l'altro ho pensato: sarò mica l'unica a fare una top ten dei motivi per cui è pheeego essere a Milano, no? Quindi ho googlato varie frasi, del tipo "motivi per cui è bella Milano", "motivi per essere a Milano", "motivi per amare Milano", "amo Milano perchè"... e niente, 'sta pora città fa proprio schifo a tutti. Anche a quelli che la amano. A partire dagli Articolo 31 con la famosa "Milano Milano" (che non mi venite a dire che ne parlano bene), passando per blogger milanesi che mettono addosso 'na malinconia da amore-disperato, arrivando ai "colleghi" romani che... niente, nun ja a possono fà (leggi i 10 motivi per cui vivere a Roma è meglio che sopravvivere a Milano). Ho messo anche questo come citazione perchè è un'altra critica, e non è l'argomento del giorno. Sono diventata una blogger maleducata ed inconcludente, mea culpa.

Il PPP comincia generalmente ad Aprile e finisce generalmente a Luglio, dando il meglio di sè nella parte finale che guardacaso coincide con il periodo degli esami, per cui riesci inesorabilmente a perderti gli eventi più pheeeghi. Ad ogni modo, volendone stilare una breve lista, direi che il PPP trova dei picchi di altissima qualità nei seguenti momenti:

  • IL SALONE DEL MOBILE
    (che credo si meriterà un post tutto per sè, fra qualche giorno)
  • IL SALONE DEL MOBILE
    (Repetita iuvant. E poi volevo fosse chiaro il concetto)
  • IL SALONE DEL MOBILE
    (Scusate, è che davvero, è TROPPO FIGO)
  • IL MiAMI,
    (festival di tre giorni consecutivi di concerti a prezzi decenti all'Idroscalo.)
  • L'apertura del MAGNOLIA in versione estiva.
  • IL CARROPONTE
    (anche qui, musica, concerti, spettacoli a prezzi abbastanza decenti)
  • PIANOCITY
    (Un weekend di concerti di pianoforte dappertutto, anche nelle case della gente. Anche per strada)
  • I GIORNI DI SOLE A PARCO SEMPIONE.
    LE SERE TIEPIDE IN CUI SI PUO' STARE IN COLONNE E TORNARE CON IL NOTTURNO. 
    O IN ALTERNATIVA FUORI AL BIRRIFICIO SENZA GIACCA.

Brace yourselves...

fuorisalone 
is coming!


venerdì 10 febbraio 2012

Mamma Roma, mi manchi.





Me ne andavo da quella Roma puttanona, borghese, fascistoide,
da quella Roma del "volemose bene e annamo avanti",
da quella Roma delle pizzerie, delle latterie, dei "Sali e Tabacchi", degli "Erbaggi e Frutta",
quella Roma dei castagnacci, dei maritozzi con la panna, senza panna, dei mostaccioli e caramelle, dei supplì, dei lupini, delle mosciarelle...

Me ne andavo da quella Roma dei pizzicaroli, dei portieri, dei casini, delle approssimazioni, degli imbrogli, degli appuntamenti ai quali non si arriva mai puntuali, dei pagamenti che non vengono effettuati,
quella Roma degli uffici postali e dell’anagrafe,
quella Roma dei funzionari dei ministeri, degli impiegati, dei bancari,
quella Roma dove le domande erano sempre già chiuse, dove ci voleva una raccomandazione...

Me ne andavo da quella Roma dei pisciatoi, dei vespasiani, delle fontanelle, degli ex-voto, della Circolare Destra, della Circolare Sinistra, del Vaticano, delle mille chiese, delle cattedrali fuori le mura, dentro le mura,
quella Roma delle suore, dei frati, dei preti, dei gatti...

Me ne andavo da quella Roma degli attici con la vista,
la Roma di piazza Bologna, dei Parioli, di via Veneto, di via Gregoriana, quella dannunziana, quella barocca, quella eterna, quella imperiale, quella vecchia, quella stravecchia, quella turistica, quella di giorno, quella di notte, quella dell’orchestrina a piazza Esedra, la Roma fascista di Piacentini...

Me ne andavo da quella Roma che ci invidiano tutti,
la Roma caput mundi, del Colosseo, dei Fori Imperiali, di Piazza Venezia, dell’Altare della Patria, dell'Università di Roma, quella Roma sempre con il sole – estate e inverno,
quella Roma che è meglio di Milano...


Me ne andavo da quella Roma dove la gente pisciava per le strade,
quella Roma fetente, impiegatizia, dei mezzi litri, della coda alla vaccinara,
quella Roma dei ricchi bottegai:
quella Roma dei Gucci, dei Ianetti, dei Ventrella, dei Bulgari, dei Schostal, delle Sorelle Adamoli, di Carmignani, di Avenia,
quella Roma dove non c’è lavoro, dove non c’è una lira,
quella Roma del "core de Roma"...


Me ne andavo da quella Roma del Monte di Pietà, della Banca Commerciale Italiana, di Campo de’ Fiori, di piazza Navona, di piazza Farnese,
quella Roma dei "che c’hai una sigaretta?", "imprestami cento lire",
quella Roma del Coni, del Concorso Ippico,
quella Roma del Foro che portava e porta ancora il nome di Mussolini,

Me ne andavo da quella Roma dimmerda!

Mamma Roma, Addio!



p.s. Chi non conoscesse Remo Remotti, sappia che che questa è una delle più grandi dichiarazioni d'amore per Roma, con tutti i suoi difetti.

lunedì 5 dicembre 2011

Il POLItaliano Medio

Come già successo poco più di un mese fa con l'eclatante caso di ToPOLIno, per l'ennesima volta il Politecnico di Milano conferma la sua importante notorietà apparendo in un'opera dal respiro internazionale appartenente al grande, rinomato ed inimitabile Maccio Capatonda.





Ecco il trailer della sua ultima creazione, interamente ambientata nella sede di Architettura e nelle sue immediate vicinanze. (visibile al minuto 0:40). Grazie, Maccio!




mercoledì 30 novembre 2011

La Questione Tinta per capelli.

Piccola parentesi di sfogo. 

Oggi mi sono data alla ricerca di un articolo piuttosto banale, facilmente reperibile ed utilizzatissimo dalle donne di tutte le età: una semplice tinta per capelli rossa. Quelle che a Roma si trovano ovunque, o almeno IO ho sempre trovato ovunque.


Ho iniziato con il supermercato sotto casa: niente.
Poi il supermercato vicino all’università: niente.
Poi al supermercato un po’ più avanti: 15 minuti di camminata, e…niente.

Dappertutto solo colori smorti, biondo o castano.

-Vabbè- mi sono detta –proviamo in un altro tipo di negozi-

Sono andata alla Upim, e anche lì solo colori base.

Ad un certo punto ho pensato: “ma certo! La Profumeria!”

Prima profumeria, entro e chiedo: “scusi, tinte per capelli?”
“Tinte? [sguardo basito, come fosse una parolaccia] Non ne trattiamo!”
(eh, per carità!)

Seconda profumeria, stessa domanda.
“Abbiamo solo queste due”.
Due. DUE TINTE E BASTA?! Ma dove vivete?

Terza profumeria, sempre stessa domanda.
“Signorina, questa è una PROFUMERIA. Qui vendiamo PROFUMI”

Dentro di me non ci ho visto più. GRAZIE AL CAZZO CHE VENDETE PROFUMI! Porca miseria, non sono una demente, è che si dà il caso che A ROMA le profumerie vendano anche tinte per capelli, molto spesso!

Quindi me ne sono tornata mogia mogia a casa, circondata dalla simpatica nebbia-che-vuol-dire-che-non-piove…domani andrò al negozio di articoli per parrucchieri, lì ce l’avranno, no!? CAZZAROLA! Ma le donne milanesi vanno tutte dal parrucchiere?! O c'è qualche "sfigata" che si fa la tinta da sola?!

martedì 29 novembre 2011

La convivenza #1 [introduzione]

Hola! Sono tornata a scrivere, come promesso. Devo dire, sinceramente, che la mia dose di sarcasmo e cinismo nei confronti di questa grigia città è decisamente diminuita, molto probabilmente perché mi sto ambientando e sto iniziando a conoscere tante nuove persone e a vedere un po’ meno nero il mio futuro qui… ciò non toglie il fatto che la vita quotidiana in questo nord continui ad offrire notevoli spunti di riflessione e di battute (sarebbe folle pensare il contrario).

Però, prima di passare al racconto della nuova vita in coinquilinanza, trovo necessario aggiungere un paio di clausole ad alcuni miei precedenti post.

Clausola #1_La Questione Trasporti Pubblici.
Mi sono recentemente trovata in difficoltà durante una conversazione con un ragazzo di Milano sulla definizione di un mezzo di trasporto, quello che comunemente a Roma viene chiamato “trenino” e che altro non è se non il treno regionale che passa internamente alla città, effettuando fermate in punti strategici quali Ostiense o Tiburtina. La conversazione si è svolta più o meno così:

“Hai presente Viale Argonne?”
“Forse sì…è quella vicino al passante?” “…eeh?!”
“il passante Dateo”
(a prescindere dal fatto che avevo capito PASSANTE DA TEO, vabbè) “…ma che è il Passante?!”
“Il Passante! Che vuol dire <che è?>?! Come lo chiamate a Roma?”
“Eh, che ne so? Non so manco cosa sia!”
“Il Passante è il treno regionale che ferma in città…voi come lo chiamate, scusa?!” “Noi un treno lo chiamiamo semplicemente TRENO…”

Però per stavolta devo fare pippa perché wikipedia (sempre sia lodata, comunque) autorizza l’esistenza di questa definizione, quindi è per forza corretta e “ce devo stà”. 

Clausola #2_...ma che freddo fa?
Ho rivalutato molto “er nebbia”…infatti ormai quando sento gli amici romani (o mia madre, che è peggio di loro certe volte) cantarmi “solo la nebbia, c’avete solo la nebbia!” penso istintivamente “ma magari!!!” (sì, nella nuvoletta del pensiero che mi esce dalla testa appare la scritta con ben TRE punti esclamativi).

Il fatto è che SE C’È LA NEBBIA VUOL DIRE CHE NON PIOVE. E sinceramente, non dovendo guidare ma andare a piedi, non me ne frega niente che non si veda a distanza di 3 metri…
E poi c’è da dire che sotto molti aspetti è affascinante!
_______________________________________________________

Ok, penso sia arrivato il momento di parlare della mia nuova condizione di vita, o almeno iniziare da qualche parte. La prima&importantissima premessa da fare è dire che in questa casa sto davvero bene. Dopo aver cercato così a lungo una stanza singola, credevo che “accontentarmi” di una doppia sarebbe stata un’esperienza sofferta, ed invece devo ricredermi! Un po’ per la mia solita sfacciata fortuna nel trovarmi dei coinquilini fantastici, e soprattutto una compagna di stanza tranquillissima, un po’ per lo spirito di adattamento che non mi manca, più passano i giorni più mi trovo bene qui! 

Innanzitutto: la casa. Sono talmente vicina al Politecnico che la mattina (poverina) non riesco neanche a fumare una sigaretta intera nel tragitto dal portone all’atrio. Lo so, vi faccio pena e compassione, vero?! Questi sò problemi! La posizione è da paura, e tra l’altro sia il balcone della camera dove sto io che il balcone della cucina danno su due cortili interni, quindi stiamo anche nel silenzio.

Ah, la stanza è anche potenzialmente molto luminosa. Ma, sempre per il solito discorso, visto che il sole da queste parti è un lusso per pochi non è che mi cambi molto… magari più in là, in primavera, sarà piacevole! 

Secondo punto: i coinquilini. Siamo in 5 in casa, 3 maschi e 2 femmine. La mia compagna di stanza è adorabile, tranquillissima, riservata e non ha strane manie o paranoie, per cui conviviamo perfettamente. Anzi, mi sa che sono io la “rompiballe”, o quantomeno la caciarona della situazione! I ragazzi sono divertentissimi. Essendo maschi, ovviamente, sono shallissimi. Certo, la loro concezione di “pulizia” è vagamente diversa dalla nostra (mia e di Eva, intendo, non so quali siano i canoni delle altre ragazze nel mondo), ma a parte questo devo dire che mi trovo benissimo. Sto anche iniziando ad interpretare l’accento bergamasco e a sostenere una conversazione senza troppi “eeeh?”…passi avanti per me!
E, a proposito di “passi avanti”, la mia nuova filosofia di vita è “impariamo una cosa al giorno”. Siccome quotidianamente combino qualche danno, più o meno grave (tipo dimenticare di mettere il sale nella pasta, rompere qualche piatto, stingere i vestiti in lavatrice, ecc) ho deciso di farmela prendere a bene e aggiungere ogni giorno una lezione in più sul mio curriculum vitae.
Il primo giorno, per esempio, ho imparato che non è bene mettere i pachino tagliati in 4 parti nella pentola di olio bollente; oggi ad esempio ho imparato che il LIDL è meno vicino del previsto e che non è pensabile fare la spesa per tutta la settimana per poi accollarsi le buste stracariche, parlare al cellulare e fumare contemporaneamente nel lungo tragitto a piedi fino a casa. Grandi lezioni di vita ‘sta Milano! 

E'decisamente troppo tardi... Per ora chiudo le comunicazioni, ho fatto tardi per chiacchierare in cucina con gli altri (che meraviglia queste situazioni!) e domani ho lezione…passo e chiudo, a prestissimo con il prossimo “capitolo”!

domenica 20 novembre 2011

"Er Nebbia"

Photosession al nebiùn che in questi giorni ci sta "allietando" con la sua perenne incombenza... da un lato è sicuramente affascinante (soprattutto per chi non è abituato) e poi se c'è nebbia vuol dire che non piove! 
(come si dice da 'ste parti: Se l'è minga suppa l'è pan bagnàa!)













P.S. Sì, il cielo di notte, quando c'è nebbia, è arancione.
Non stile "rosso di sera bel tempo si spera"...proprio
ARANCIONE - ARANCIONE!




Cosa c'è nella nebbia in Valpadana?Ci son cose che a dirle non ci credi, non ci credi nemmeno se le vedi (a parte il fatto che non le vedi!)Che cos'è questa nebbia in Valpadana?E' un fenomeno dell'umidità, se rimani intrappolato dentro...si incasina la mentalità!
Istituti di Credito, banchieri che si impiccano, le mani si puliscono, i piedi se la squagliano, gli amanti non si lasciano, le mogli si intromettono, i mariti le perdonano ma dopo le trafiggono! Le strade non finiscono, gli incroci non si vedono, i semafori non servonoi cammelli non esistono!
Nebbia in Valpadana, come una sottana, sotto tanti affari, calmi gli altri mari,nebbia in Valpadana, sposta la sottana, un po' di posto anche per me,nebbia in Valpadana, togli 'sta sottana, voglio far l'amor con te!

_____________________________________________________________________________


P.S. Non mi sono dimenticata del blog...è che non mi piace scrivere quando ho pochi argomenti! Don't worry: stanno già arrivando nuovi spunti da questi primi giorni di coinquilinanza!
P.P.S. Mi trovo troppo bene in questa casa! Daje!