Come già successo poco più di un mese fa con l'eclatante caso di ToPOLIno, per l'ennesima volta il Politecnico di Milano conferma la sua importante notorietà apparendo in un'opera dal respiro internazionale appartenente al grande, rinomato ed inimitabile Maccio Capatonda.
Ecco il trailer della sua ultima creazione, interamente ambientata nella sede di Architettura e nelle sue immediate vicinanze. (visibile al minuto 0:40). Grazie, Maccio!
lunedì 5 dicembre 2011
mercoledì 30 novembre 2011
La Questione Tinta per capelli.
Piccola parentesi di sfogo.
Oggi mi sono data alla ricerca di un articolo piuttosto banale, facilmente reperibile ed utilizzatissimo dalle donne di tutte le età: una semplice tinta per capelli rossa. Quelle che a Roma si trovano ovunque, o almeno IO ho sempre trovato ovunque.
Ho iniziato con il supermercato sotto casa: niente.
Poi il supermercato vicino all’università: niente.
Poi al supermercato un po’ più avanti: 15 minuti di camminata, e…niente.
Dappertutto solo colori smorti, biondo o castano.
-Vabbè- mi sono detta –proviamo in un altro tipo di negozi-
Sono andata alla Upim, e anche lì solo colori base.
Ad un certo punto ho pensato: “ma certo! La Profumeria!”
Prima profumeria, entro e chiedo: “scusi, tinte per capelli?”
“Tinte? [sguardo basito, come fosse una parolaccia] Non ne trattiamo!”
(eh, per carità!)
Seconda profumeria, stessa domanda.
“Abbiamo solo queste due”.
Due. DUE TINTE E BASTA?! Ma dove vivete?
Terza profumeria, sempre stessa domanda.
“Signorina, questa è una PROFUMERIA. Qui vendiamo PROFUMI”
Dentro di me non ci ho visto più. GRAZIE AL CAZZO CHE VENDETE PROFUMI! Porca miseria, non sono una demente, è che si dà il caso che A ROMA le profumerie vendano anche tinte per capelli, molto spesso!
Quindi me ne sono tornata mogia mogia a casa, circondata dalla simpatica nebbia-che-vuol-dire-che-non-piove…domani andrò al negozio di articoli per parrucchieri, lì ce l’avranno, no!? CAZZAROLA! Ma le donne milanesi vanno tutte dal parrucchiere?! O c'è qualche "sfigata" che si fa la tinta da sola?!
martedì 29 novembre 2011
La convivenza #1 [introduzione]
Hola! Sono tornata a scrivere, come promesso. Devo dire, sinceramente, che la mia dose di sarcasmo e cinismo nei confronti di questa grigia città è decisamente diminuita, molto probabilmente perché mi sto ambientando e sto iniziando a conoscere tante nuove persone e a vedere un po’ meno nero il mio futuro qui… ciò non toglie il fatto che la vita quotidiana in questo nord continui ad offrire notevoli spunti di riflessione e di battute (sarebbe folle pensare il contrario).
Però, prima di passare al racconto della nuova vita in coinquilinanza, trovo necessario aggiungere un paio di clausole ad alcuni miei precedenti post.
Clausola #1_La Questione Trasporti Pubblici.
Mi sono recentemente trovata in difficoltà durante una conversazione con un ragazzo di Milano sulla definizione di un mezzo di trasporto, quello che comunemente a Roma viene chiamato “trenino” e che altro non è se non il treno regionale che passa internamente alla città, effettuando fermate in punti strategici quali Ostiense o Tiburtina. La conversazione si è svolta più o meno così:
“Hai presente Viale Argonne?”
“Forse sì…è quella vicino al passante?” “…eeh?!”
“il passante Dateo”
(a prescindere dal fatto che avevo capito PASSANTE DA TEO, vabbè) “…ma che è il Passante?!”
“Il Passante! Che vuol dire <che è?>?! Come lo chiamate a Roma?”
“Eh, che ne so? Non so manco cosa sia!”
“Il Passante è il treno regionale che ferma in città…voi come lo chiamate, scusa?!” “Noi un treno lo chiamiamo semplicemente TRENO…”
Però per stavolta devo fare pippa perché wikipedia (sempre sia lodata, comunque) autorizza l’esistenza di questa definizione, quindi è per forza corretta e “ce devo stà”.
Clausola #2_...ma che freddo fa?
Il fatto è che SE C’È LA NEBBIA VUOL DIRE CHE NON PIOVE. E sinceramente, non dovendo guidare ma andare a piedi, non me ne frega niente che non si veda a distanza di 3 metri…
E poi c’è da dire che sotto molti aspetti è affascinante!
_______________________________________________________
Innanzitutto: la casa. Sono talmente vicina al Politecnico che la mattina (poverina) non riesco neanche a fumare una sigaretta intera nel tragitto dal portone all’atrio. Lo so, vi faccio pena e compassione, vero?! Questi sò problemi! La posizione è da paura, e tra l’altro sia il balcone della camera dove sto io che il balcone della cucina danno su due cortili interni, quindi stiamo anche nel silenzio.
Ah, la stanza è anche potenzialmente molto luminosa. Ma, sempre per il solito discorso, visto che il sole da queste parti è un lusso per pochi non è che mi cambi molto… magari più in là, in primavera, sarà piacevole!
Secondo punto: i coinquilini. Siamo in 5 in casa, 3 maschi e 2 femmine. La mia compagna di stanza è adorabile, tranquillissima, riservata e non ha strane manie o paranoie, per cui conviviamo perfettamente. Anzi, mi sa che sono io la “rompiballe”, o quantomeno la caciarona della situazione! I ragazzi sono divertentissimi. Essendo maschi, ovviamente, sono shallissimi. Certo, la loro concezione di “pulizia” è vagamente diversa dalla nostra (mia e di Eva, intendo, non so quali siano i canoni delle altre ragazze nel mondo), ma a parte questo devo dire che mi trovo benissimo. Sto anche iniziando ad interpretare l’accento bergamasco e a sostenere una conversazione senza troppi “eeeh?”…passi avanti per me!
E'decisamente troppo tardi... Per ora chiudo le comunicazioni, ho fatto tardi per chiacchierare in cucina con gli altri (che meraviglia queste situazioni!) e domani ho lezione…passo e chiudo, a prestissimo con il prossimo “capitolo”!
Però, prima di passare al racconto della nuova vita in coinquilinanza, trovo necessario aggiungere un paio di clausole ad alcuni miei precedenti post.
Clausola #1_La Questione Trasporti Pubblici.
Mi sono recentemente trovata in difficoltà durante una conversazione con un ragazzo di Milano sulla definizione di un mezzo di trasporto, quello che comunemente a Roma viene chiamato “trenino” e che altro non è se non il treno regionale che passa internamente alla città, effettuando fermate in punti strategici quali Ostiense o Tiburtina. La conversazione si è svolta più o meno così:
“Hai presente Viale Argonne?”
“Forse sì…è quella vicino al passante?” “…eeh?!”
“il passante Dateo”
(a prescindere dal fatto che avevo capito PASSANTE DA TEO, vabbè) “…ma che è il Passante?!”
“Il Passante! Che vuol dire <che è?>?! Come lo chiamate a Roma?”
“Eh, che ne so? Non so manco cosa sia!”
“Il Passante è il treno regionale che ferma in città…voi come lo chiamate, scusa?!” “Noi un treno lo chiamiamo semplicemente TRENO…”
Però per stavolta devo fare pippa perché wikipedia (sempre sia lodata, comunque) autorizza l’esistenza di questa definizione, quindi è per forza corretta e “ce devo stà”.
Clausola #2_...ma che freddo fa?
Ho rivalutato molto “er nebbia”…infatti ormai quando sento gli amici romani (o mia madre, che è peggio di loro certe volte) cantarmi “solo la nebbia, c’avete solo la nebbia!” penso istintivamente “ma magari!!!” (sì, nella nuvoletta del pensiero che mi esce dalla testa appare la scritta con ben TRE punti esclamativi).
Il fatto è che SE C’È LA NEBBIA VUOL DIRE CHE NON PIOVE. E sinceramente, non dovendo guidare ma andare a piedi, non me ne frega niente che non si veda a distanza di 3 metri…
E poi c’è da dire che sotto molti aspetti è affascinante!
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Ok, penso sia arrivato il momento di parlare della mia nuova condizione di vita, o almeno iniziare da qualche parte. La prima&importantissima premessa da fare è dire che in questa casa sto davvero bene. Dopo aver cercato così a lungo una stanza singola, credevo che “accontentarmi” di una doppia sarebbe stata un’esperienza sofferta, ed invece devo ricredermi! Un po’ per la mia solita sfacciata fortuna nel trovarmi dei coinquilini fantastici, e soprattutto una compagna di stanza tranquillissima, un po’ per lo spirito di adattamento che non mi manca, più passano i giorni più mi trovo bene qui!
Innanzitutto: la casa. Sono talmente vicina al Politecnico che la mattina (poverina) non riesco neanche a fumare una sigaretta intera nel tragitto dal portone all’atrio. Lo so, vi faccio pena e compassione, vero?! Questi sò problemi! La posizione è da paura, e tra l’altro sia il balcone della camera dove sto io che il balcone della cucina danno su due cortili interni, quindi stiamo anche nel silenzio.
Ah, la stanza è anche potenzialmente molto luminosa. Ma, sempre per il solito discorso, visto che il sole da queste parti è un lusso per pochi non è che mi cambi molto… magari più in là, in primavera, sarà piacevole!
Secondo punto: i coinquilini. Siamo in 5 in casa, 3 maschi e 2 femmine. La mia compagna di stanza è adorabile, tranquillissima, riservata e non ha strane manie o paranoie, per cui conviviamo perfettamente. Anzi, mi sa che sono io la “rompiballe”, o quantomeno la caciarona della situazione! I ragazzi sono divertentissimi. Essendo maschi, ovviamente, sono shallissimi. Certo, la loro concezione di “pulizia” è vagamente diversa dalla nostra (mia e di Eva, intendo, non so quali siano i canoni delle altre ragazze nel mondo), ma a parte questo devo dire che mi trovo benissimo. Sto anche iniziando ad interpretare l’accento bergamasco e a sostenere una conversazione senza troppi “eeeh?”…passi avanti per me!
E, a proposito di “passi avanti”, la mia nuova filosofia di vita è “impariamo una cosa al giorno”. Siccome quotidianamente combino qualche danno, più o meno grave (tipo dimenticare di mettere il sale nella pasta, rompere qualche piatto, stingere i vestiti in lavatrice, ecc) ho deciso di farmela prendere a bene e aggiungere ogni giorno una lezione in più sul mio curriculum vitae.
Il primo giorno, per esempio, ho imparato che non è bene mettere i pachino tagliati in 4 parti nella pentola di olio bollente; oggi ad esempio ho imparato che il LIDL è meno vicino del previsto e che non è pensabile fare la spesa per tutta la settimana per poi accollarsi le buste stracariche, parlare al cellulare e fumare contemporaneamente nel lungo tragitto a piedi fino a casa. Grandi lezioni di vita ‘sta Milano!
Il primo giorno, per esempio, ho imparato che non è bene mettere i pachino tagliati in 4 parti nella pentola di olio bollente; oggi ad esempio ho imparato che il LIDL è meno vicino del previsto e che non è pensabile fare la spesa per tutta la settimana per poi accollarsi le buste stracariche, parlare al cellulare e fumare contemporaneamente nel lungo tragitto a piedi fino a casa. Grandi lezioni di vita ‘sta Milano!
E'decisamente troppo tardi... Per ora chiudo le comunicazioni, ho fatto tardi per chiacchierare in cucina con gli altri (che meraviglia queste situazioni!) e domani ho lezione…passo e chiudo, a prestissimo con il prossimo “capitolo”!
domenica 20 novembre 2011
"Er Nebbia"
Photosession al nebiùn che in questi giorni ci sta "allietando" con la sua perenne incombenza... da un lato è sicuramente affascinante (soprattutto per chi non è abituato) e poi se c'è nebbia vuol dire che non piove!
(come si dice da 'ste parti: Se l'è minga suppa l'è pan bagnàa!)
(come si dice da 'ste parti: Se l'è minga suppa l'è pan bagnàa!)
P.S. Sì, il cielo di notte, quando c'è nebbia, è arancione.
Non stile "rosso di sera bel tempo si spera"...proprio ARANCIONE - ARANCIONE!
Non stile "rosso di sera bel tempo si spera"...proprio ARANCIONE - ARANCIONE!
Cosa c'è nella nebbia in Valpadana?Ci son cose che a dirle non ci credi, non ci credi nemmeno se le vedi (a parte il fatto che non le vedi!)Che cos'è questa nebbia in Valpadana?E' un fenomeno dell'umidità, se rimani intrappolato dentro...si incasina la mentalità!
Istituti di Credito, banchieri che si impiccano, le mani si puliscono, i piedi se la squagliano, gli amanti non si lasciano, le mogli si intromettono, i mariti le perdonano ma dopo le trafiggono! Le strade non finiscono, gli incroci non si vedono, i semafori non servono, i cammelli non esistono!
Nebbia in Valpadana, come una sottana, sotto tanti affari, calmi gli altri mari,nebbia in Valpadana, sposta la sottana, un po' di posto anche per me,nebbia in Valpadana, togli 'sta sottana, voglio far l'amor con te!
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P.S. Non mi sono dimenticata del blog...è che non mi piace scrivere quando ho pochi argomenti! Don't worry: stanno già arrivando nuovi spunti da questi primi giorni di coinquilinanza!
P.P.S. Mi trovo troppo bene in questa casa! Daje!mercoledì 16 novembre 2011
martedì 15 novembre 2011
Accasata!
Finalmente! A quanto pare, almeno uno dei miei casting è andato a buon fine.
Andrò in una comoda stanza doppia vicinissima al Politecnico...
Sapete cosa vuol dire, sì?
Che a breve inizierà tutta una nuova serie di post (conoscendomi, troverò degli spunti ogni giorno) intitolata "La convivenza"...Mi serve giusto il tempo di ingranare!
Andrò in una comoda stanza doppia vicinissima al Politecnico...
Sapete cosa vuol dire, sì?
Che a breve inizierà tutta una nuova serie di post (conoscendomi, troverò degli spunti ogni giorno) intitolata "La convivenza"...Mi serve giusto il tempo di ingranare!
venerdì 11 novembre 2011
Potevo diventà poeta!
Stasera mi sento creativa (l'attesa per il verdetto dei casting per la stanza mi sta facendo impazzire) e quindi ho deciso di buttare giù due righe in rima dedicate i miei fantastici amici di Roma (rigorosamente in dialetto romano)

‘Na serata trasteverina
Cala er sole sopra Roma
e s’accennono i lampioni
Ritornamo a casa n’fretta
e magnamo du’ bocconi
Poi ‘ncomincia la trafila
coi messaggi e cor PC
E ndò nnamo? Mò che famo?
Ma che davero, non stai a uscì?!
Nun ce piace restà a casa
quindi uscimo: e chi c’ammazza?
Come ar solito la punta
a Trilussa, dieci e mezza!
Ma fra er traffico e ‘r parchimetro
e il parcheggio – c’è carenza
Chi se trova là per primo
c’ha da avè molta pazienza!
Dopo forse circa n’ora
ce sò tutti, ma è normale
se sa bene che er romano
non ariva mai puntuale!
Se ‘ncomincia la serata
co’ du’ chiacchiere e ‘na bira
non se fa mai chissà cosa
ma se ride e se delira
C’è l’amica chiacchierona
che straparla tutto er tempo
c’è il fattone che cazzeggia
e gira canne ogni momento
Ce sta er timido di turno
che sta zitto, guarda e beve
ce sta quella già ubriaca
che diventa un po’ più greve
C’è l’amico un po’ saccente
che specifica ogni cosa
E ogni vorta c’è er marocco
che te vò venne ‘na rosa.
Sulle scale ce sta er mondo,
(sempre e solo gente assurda)
a na certa d’improvviso
ecco spunta er Mago Guarda!
Ogni vorta, nun so come
passa er tempo e nun m’accorgo
giro l’angoli e me perdo
pe’ le vie di questo borgo
Questo è ‘r modo che conosco
pe’ svortamme ‘na serata:
co’ gli amici, basta poco
du’ birette e ‘na risata
Io ve giuro, me ce impegno
vorrei proprio tornà presto
ma ogni vorta, mille fatti
faccio tardi e me devasto!
Cò ‘ste righe, cari amici
ve volevo ringraziare
…e ringrazio Roma bella:
Io ce vojo ritornare!

‘Na serata trasteverina
Cala er sole sopra Roma
e s’accennono i lampioni
Ritornamo a casa n’fretta
e magnamo du’ bocconi
Poi ‘ncomincia la trafila
coi messaggi e cor PC
E ndò nnamo? Mò che famo?
Ma che davero, non stai a uscì?!
Nun ce piace restà a casa
quindi uscimo: e chi c’ammazza?
Come ar solito la punta
a Trilussa, dieci e mezza!
Ma fra er traffico e ‘r parchimetro
e il parcheggio – c’è carenza
Chi se trova là per primo
c’ha da avè molta pazienza!
Dopo forse circa n’ora
ce sò tutti, ma è normale
se sa bene che er romano
non ariva mai puntuale!
Se ‘ncomincia la serata
co’ du’ chiacchiere e ‘na bira
non se fa mai chissà cosa
ma se ride e se delira
C’è l’amica chiacchierona
che straparla tutto er tempo
c’è il fattone che cazzeggia
e gira canne ogni momento
Ce sta er timido di turno
che sta zitto, guarda e beve
ce sta quella già ubriaca
che diventa un po’ più greve
C’è l’amico un po’ saccente
che specifica ogni cosa
E ogni vorta c’è er marocco
che te vò venne ‘na rosa.
Sulle scale ce sta er mondo,
(sempre e solo gente assurda)
a na certa d’improvviso
ecco spunta er Mago Guarda!
Ogni vorta, nun so come
passa er tempo e nun m’accorgo
giro l’angoli e me perdo
pe’ le vie di questo borgo
Questo è ‘r modo che conosco
pe’ svortamme ‘na serata:
co’ gli amici, basta poco
du’ birette e ‘na risata
Io ve giuro, me ce impegno
vorrei proprio tornà presto
ma ogni vorta, mille fatti
faccio tardi e me devasto!
Cò ‘ste righe, cari amici
ve volevo ringraziare
…e ringrazio Roma bella:
Io ce vojo ritornare!
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